Negli ultimi anni, il mondo aziendale e produttivo ha visto un cambiamento significativo nel modo in cui le catene di approvvigionamento vengono gestite e monitorate. Un aspetto cruciale che ha guadagnato sempre maggiore attenzione è la gestione del rischio di fornitura, soprattutto in risposta alle recenti sfide globali. Uno studio condotto dal Laboratorio RISE dell’Università di Brescia del 2022 ha messo in luce la vulnerabilità delle PMI italiane di fronte agli imprevisti che possono verificarsi proprio in quel segmento della supply chain che si occupa di fornitura. In questo contesto emerge l’importanza strategica di aziende, come Lexter, che offrono soluzioni di identificazione automatica per affrontare e mitigare questi rischi.
Il Panorama attuale nel rischio di fornitura
L’analisi condotta dall’Università di Brescia ha rivelato una realtà preoccupante: solo una minima parte delle imprese italiane ha implementato un sistema efficace di monitoraggio del rischio di fornitura. Questa lacuna si traduce in una maggiore esposizione agli eventi imprevisti, sottolineando pertanto l’importanza di un approccio più strutturato e proattivo: in un mondo aziendale sempre più interconnesso e dipendente dalle catene di approvvigionamento, la capacità di reagire a possibili interruzioni diventa un fattore chiave per il successo e la sostenibilità aziendale. Quante volte abbiamo sentito il termine “resilienza” anche applicato alla sfera produttiva? Si tratta proprio di questa capacità di elaborare un personale sistema di monitoraggio e mitigazione del rischio ben strutturato, che diventa così non solo più un’opzione ma una necessità per le aziende che vogliono proteggere la propria continuità operativa. L’integrazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e l’analisi predittiva, proposte da Lexter, permette alle aziende di anticipare i rischi prima che questi si manifestino trovando soluzioni alternative in grado di attenuare le conseguenze. La valutazione continua dei fornitori e l’analisi dei fattori di rischio diventano componenti essenziali di una gestione efficace della supply chain applicata al proprio contesto aziendale.
Rispetto a quest’ultimo aspetto, una considerazione interessante emerso dalla ricerca è l’impatto che la dimensione aziendale ha sull’adozione di sistemi di monitoraggio del rischio. Le grandi aziende tendono ad avere sistemi più robusti e strutturati, mentre le PMI spesso si trovano nella situazione di dover prendere decisioni poco informate, essendo prive di strumenti adeguati a una gestione efficace del rischio. Questo divario mette ancora di più in luce la necessità di poter scegliere soluzioni scalabili e flessibili che possono essere adattate alle esigenze di aziende di qualsiasi dimensione. Questo Lexter lo sa bene e seleziona con attenzione le proposte da presentare ai propri clienti, tra hardware e software dotati delle più recenti tecnologie e adattandole alla realtà produttiva in cui andranno ad operare.
Ma è proprio necessario sperimentare i danni dovuti dagli ostacoli nell’approvvigionamento? Questo è un altro dato emerso dallo studio che dovrebbe far riflettere: le aziende che hanno già provato interruzioni nella catena di fornitura sono più inclini ad adottare sistemi di monitoraggio del rischio. Questo suggerisce che l’esperienza diretta con le difficoltà è un potente persuasore per l’adozione di misure preventive più efficaci. Dopo aver compreso i danni e i rischi a cui l’azienda ha dovuto far fronte, allora ne emerge la volontà di investire in soluzioni preventive diventano cruciali per evitare ripetizioni di eventi dannosi.
La qualità dei sistemi di monitoraggio esistenti
Nonostante alcuni sistemi di monitoraggio siano già in atto, la ricerca a cui ci stiamo riferendo, ha evidenziato che molti di questi sono incompleti o poco formalizzati. Questo pone le aziende di fronte alla necessità di migliorare e integrare la propria capacità di tenere sotto controllo ogni aspetto della propria operatività aziendale, in particolare nell’area della catena di approvvigionamento, rendendosi abili a rispondere prontamente agli eventi imprevisti.
La scelta degli indicatori da prendere in considerazione è una parte rilevante dell’integrazione di un sistema efficace per la propria realtà: un approccio strutturato e basato su dati solidi è fondamentale per valutare accuratamente i rischi e prendere decisioni informate. Dati concreti e metriche rigorose garantiscono un’analisi accurata e tempestiva dei rischi.
Un altro interessante aspetto nella ricerca è il fatto che la maggior parte delle aziende tende ad adottare strategie di protezione, essenzialmente passive, piuttosto che di prevenzione del rischio che si attuano attraverso azioni proattive e mirate, basate su dati e informazioni che rispecchiano la realtà attraverso strumenti che permettono di essere più agili e pronte ad affrontare eventuali criticità.
In conclusione, l’analisi del Laboratorio RISE dell’Università di Brescia sottolinea un punto cruciale nel panorama aziendale moderno: la necessità di un approccio più strutturato e proattivo nella gestione del rischio di fornitura. Le aziende, in particolare le PMI, devono considerare l’integrazione di sistemi di monitoraggio più completi e formalizzati, sfruttando le tecnologie avanzate offerte da aziende specializzate come Lexter. È evidente che l’adozione di strategie di prevenzione proattive, basate su analisi dettagliate e dati affidabili, è essenziale per costruire una supply chain resiliente e sostenibile. Guardando al futuro, le aziende che abbracciano questa trasformazione digitale e migliorano le loro strategie di gestione del rischio non solo salvaguarderanno la propria operatività ma si posizioneranno anche come leader innovativi nel loro settore.